L’aspetto, che più mi colpisce in ogni escursione, è il mimetismo degli animali, cioè la loro capacità di celarsi alla vista confondendosi con l’ambiente che li circonda.
La selezione naturale ha privilegiato animali con livree che sembrano disegnate con i colori e le forme dell’ambiente che li circonda ed animali che hanno sviluppato la capacità di rimanere immobili anche per lungo tempo.
L’occhio umano è sicuramente meno acuto di quello animale, ma è molto sensibile ai soggetti in movimento. È per questo motivo che l’immobilità associata ai colori dell’ambiente rendono invisibili molti esemplari. Inoltre, per mia personale esperienza, è difficilissimo scorgere un animale che si è visto solo nei manuali e questo per due ragioni fondamentali.
La prima è che di solito sono pubblicate immagini (foto o disegni) che mettono in risalto solamente il soggetto; la seconda è che, mancando i riferimenti all’ambiente intorno, non si intuiscono le dimensioni effettive dell’animale.
Ho raccolto in questo taccuino alcuni esempi che ritengo significativi.
Chi si nasconde nei cespugli, chi si mimetizza con l'ambiente...
... ma solo un'oca può nascondersi dietro una garzetta!