Il Cervo

Il bosco del Cansiglio con i suoi cervi

Siamo in Cansiglio, all'inizio dell'estate. La foresta ed i pascoli sono di un colore verde intenso. Nel bosco il primo incontro: due cerve si fermano qualche istante a guardarmi.

È un buon inizio.

Visto il periodo dell'anno, sono molto speranzoso di incontrare qualche cucciolo. Mi incammino pianissimo, guardando con attenzione ogni spazio del terreno e scrutando ogni angolo del bosco.

Credo che la pazienza sia una delle armi vincenti del fotografo naturalista. Quando vaga speranzoso alla ricerca degli animali, gliene serve una giusta dose abbinata ad una buona conoscenza del territorio.

Il cerbiatto immobile

Son già passate alcune ore e finalmente nel mio lento vagare ho la fortuna di scorgere due grandi orecchie che spuntano dall'erba. È un piccolo, immobile e nascosto, nella fresca ed alta erba, rannicchiato al suolo. Probabilmente la madre sta pascolando nelle vicinanze e lo ha momentaneamente lasciato solo, ben protetto dal suo perfetto mimetismo. In effetti basta spostarsi un po' e non lo vedo più.

Mi allontano per non spaventarlo.

È il periodo giusto per incontrare dei cuccioli in foresta, perchè sono nati fra la metà di maggio e la metà di giugno.

Mi sto muovendo in una zona di bosco meno fitta e con qualche piccola radura, calibrando ogni passo per fare meno rumore possibile, quando riesco a scorgere un altro magnifico cerbiatto: il classico "Bambi". Presenta il caratteristico mantello maculato che lo aiuta a mimetizzarsi nell'ambiente difendendolo dai predatori. È piccolo, ma è già in grado di seguire la sua mamma. Qualche fotogramma e spariscono ambedue, inghiottiti dal verde. Sono le 13.54 del 25 giugno.

Un magnifico cerbiatto
Cervo sorpreso nell'erba alta mentre mangia

Da questa foto si capisce perfettamente perchè il cervo, in lingua inglese, sia chiamato Red deer. Il suo manto, infatti, di un bel colore rossiccio, spicca sull'erba.

È ormai sera e gli animali stanno uscendo dal bosco per pascolare, come l'esemplare ripreso.

La sera รจ indubbiamente uno dei momenti migliori per vedere i cervi. Escono dal bosco e invadono i pascoli del Cansiglio.

Una femmina al pascolo
Cerbiatto in corsa

11 luglio 2011. Riprendo un piccolo cerbiatto in corsa sui pascoli, dove normalmente ci sono le greggi di pecore. Qualche volta accade che i piccoli perdano il contatto con gli adulti e restino momentaneamente "intrappolati" dalle recinzioni del pascolo, per fortuna basse. Può essere un aspetto problematico della convivenza tra i selvatici e le specie allevate dall'uomo.

Vi posso assicurare però che il piccolo cerbiatto è riuscito a superare la recinzione spiccando un gran balzo e scappando come un razzo nel vicino bosco.

Dal mare d'erba emergono due femmine, a malapena visibili.

Due femmine immerse nell'erba
Un gruppetto di femmine si alimenta

La vegetazione è nel suo massimo rigoglio e offre cibo abbondantissimo per gli erbivori. L'erba così alta, inoltre, fornisce loro maggiore riparo, tanto che a me sembra addirittura che gli animali siano meno guardinghi.

Sensazione errata: quattro paia di orecchie e quattro nasi scopriranno comunque il fotografo.

Fine settembre: è autunno e l'erba ingiallisce.

Ancora una bellissima femmina, già con il manto scuro tipico dell'inverno.

Percorro di nuovo le stesse zone, questa volta vorrei vedere qualche maschio al bramito. In effetti la foresta riecheggia dei loro potenti richiami.

Una dolcissima femmina
Un magnifico maschio coronato

17.10 circa del 29 settembre: un magnifico maschio scende dal crinale boscoso e si affaccia sul grande prato.
Località Cornesega bassa. L'aria è piena dei bramiti dei maschi. E finalmente è arrivato il momento in cui sono più visibili.

Il magnifico animale si dirige verso la mia posizione e incomincia a bramire con grande veemenza.

Sono in posizione perfetta per riprendere il cervo, un imponente maschio coronato. Il termine coronato si riferisce al tipo di trofeo perfettamente sviluppato, tipico dei maschi più vigorosi.

È appena uscito dal brago. Il brago è una buca fangosa, umida, in cui il cervo si rotola per liberarsi dai parassiti o per lenire le fatiche della stagione degli accoppiamenti. Come si può vedere, il pelo e la criniera sono intrisi dal bagno di fango che ha appena fatto.

Il bramito del cervo
Un magnifico coronato

Il maschio avanza sul prato, ormai è entrato nella zona d'ombra.

La sera sta calando ma l'attività dei maschi sta aumentando.


Sono le 19.00 passate, la luce è scarsa, dal margine del bosco esce un ultimo imponente maschio.

Una foto suggestiva ed è l'ora di fare rientro.

Domani mattina presto mi aspetta un'altra uscita.

Un nuovo imponente maschio avanza

01 ottobre 2011, ore 07.03: fa freddo, quasi quattro gradi e, come sempre, c'è la nebbia. La luce scarsa mi costringe ad usare i 6.400 ISO della Pentax K5 ed il cavalletto.

Un gigantesco cervo maschio con il suo harem di femmine si profila sbucando dall'indistinto orizzonte.

Il maschio bramisce di continuo, altri maschi più distanti rispondono. Anche le femmine sono in continuo movimento. L'attività degli animali è frenetica.

Gruppo di cervi nella nebbia
Il bramito del cervo

La levataccia di questa mattina ed il freddo che sento sono ampiamente compensati da questo superbo animale che, ad una distanza di forse venti metri da me, lancia il suo potente bramito.
I suoi palchi sono enormi; partendo dalla testa si distinguono il pugnale, l'ago, il mediano e, per finire, la cosiddetta corona a tre punte. È un magnifico esemplare di cervo coronato.

Posso ritenermi fortunato e pienamente soddisfatto di aver assistito allo spettacolare periodo riproduttivo del cervo: il bramito.

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Capriolo maschio - Roe deer

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