La tana della marmotta
|
Friuli Venezia Giulia - località Piani del Montasio
|
È primavera. Le marmotte, al risveglio dal letargo, escono dalle loro tane.
|
|
|
Alcune femmine sono intente a raccogliere ciuffi d'erba per rinnovare l'interno
delle tane, dove partoriranno i nuovi cuccioli.
|
La preparazione della tana è il preludio all'accoppiamento. La gestazione
dura circa cinque settimane, al termine delle quali nasceranno i cuccioli, in numero
variabile da due a sette. L'allattamento si prolunga per un mese circa.
|
|
|
La marmotta scava un complesso di tane sotterranee, composte da numerose camere
collegate fra loro. Alcune vengono utilizzate ciclicamente solo per i parti, mentre
le altre sono utilizzate per trascorrere l'inverno in letargo.
|
Caratteristica peculiare della tana è la presenza di numerosi accessi alle
singole camere, distanti fra loro anche parecchi metri.
All'inizio della stagione fredda la marmotta provvede ad ostruire tali accessi per
impedire visite indesiderate e soprattutto per mantenere una temperatura ambiente
compatibile con la loro sopravvivenza.
|
|
|
La marmotta è un animale sociale; mentre alcune provvedono alle tane, altre
stanno all'erta controllando il territorio per scovare eventuali pericoli.
Ritta sugli arti posteriori, emette un potente fischio per allarmare la comunità.
Per questa caratteristica è soprannominata «Sentinella delle
Alpi».
|
Un esemplare cura la folta pelliccia davanti alla tana.
|
|
|
Attirato da un insolito rumore, ho sorpreso questa giovane marmotta mentre mordicchiava
una lattina arrugginita lasciata in giro da qualche maleducato gitante.
|
Con la potente dentatura di roditore aveva letteralmente sventrato la lattina di
alluminio.
|
|
|
La marmotta è relativamente confidente nei confronti dell'uomo. Appostandosi
in prossimità della tana, armati di una buona dose di pazienza, alle volte
è possibile osservarla e fotografarla da vicino.
|
Il cucciolo curioso è indeciso sul da farsi; restare sulla roccia, allo scoperto,
o nascondersi nelle fessure?
|
|
|